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di Raffaello A. Doro

Il progetto intende affrontare lo studio della campagna elettorale del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e le celebrazioni per gli anniversari della Festa della Repubblica attraverso l’analisi dei contenuti, dei temi e dei linguaggi immessi nel dibattito pubblico dai media italiani. La ricerca prenderà in esame varie tipologie di fonti: da quelle a stampa con particolare attenzione ai principali quotidiani nazionali come il «Corriere della sera, «La Stampa», «Il Messaggero» e «la Repubblica» (dal 1976), alla stampa di partito con lo spoglio delle edizioni de «Il Popolo», de «l’Unità» e de «L’Avanti!». Obiettivo della ricerca è anche indagare l’impatto dei principali media audiovisivi nel periodo che va dal 1946 al 2018. Partendo dallo studio dei cinegiornali della “Settimana INCOM” presenti negli archivi dell’Istituto Luce come fonte per l’età pre-televisiva (1946-1954), si punta a valorizzare anche gli archivi della Radio italiana, medium più diffuso nelle case degli italiani fino all’inizio degli anni Sessanta. Se l’annuncio del risultato del referendum venne dato via radio dal Ministro dell’Interno Giuseppe Romita, dal novembre 1946 venne ripristinata la nuova rete nazionale suddivisa in due canali (Rossa e Azzurra). Dal 1949 la radio Rai avrebbe seguito da vicino le celebrazioni per la Festa della Repubblica del 2 giugno, istituita proprio nello stesso anno, contribuendo a diffondere presso la popolazione delle prime forme di ritualità civile repubblicana. Con l’avvento della televisione nel 1954 le celebrazioni della ricorrenza hanno beneficiato di una copertura sempre più diffusa dell’evento, contribuendo a restituire le immagini più significative delle celebrazioni, mostrando il progressivo allargamento della partecipazione allo spettacolo televisivo di un numero sempre più ampio di cittadini che attraverso il piccolo schermo avevano modo di familiarizzare con le istituzioni ricordando il significato del 2 giugno per la storia del nostro Paese. Da questo punto di vista allo scopo di valorizzare il ricco patrimonio di fonti audiovisive il progetto si propone di effettuare una ricerca ampia all’interno delle Teche Rai, prendendo come focus principale le trasmissioni delle dirette e degli speciali realizzati dalle redazioni giornalistiche della televisione. Queste fonti consterebbero di ricostruire anche una memoria visiva del 2 giugno e di come questa ricorrenza dall’esito del referendum del 1946 sia stata declinata e presentata ai cittadini italiani dai principali mezzi di comunicazione. Nel caso delle immagini televisive farebbe utile al fine di cogliere i mutamenti che la televisione ha introdotto nella società italiana alimentando la memoria e una nuova forma di liturgia civile repubblicana. Nel 1977 la festività venne soppressa prima di essere ripristinata nel 2001 con la Legge 20 novembre 2000 n.336 dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Un attento lavoro sulle fonti televisive in questo periodo permetterebbe anche di valutare come in che modo la memoria della festività repubblicana è stata ricordata dal principale mezzo di comunicazione di massa in questo arco di tempo, prima di ritornare ad essere centrale nel calendario civile repubblicano. Coin l’avvento della Rete internet e le potenzialità di catalogazione e di archiviazione e della nascita di canali tematici dedicati alla storia dell’Italia repubblicana (Rai Storia e History Channel), sarà possibile anche effettuare un primo bilancio di come il web ha permesso di rafforzare o meno la percezione del 2 giugno presso i cittadini. Nella convinzione che i media contribuiscono a rappresentare in modo significativo come è stata narrata la memoria del 2 giugno dal referendum istituzionale del 1946 a oggi, la ricerca intende intrecciare una pluralità di fonti mediali che vanno dai cinegiornali alla radio, dalla televisione al web, proponendosi di apportare un contributo per lo studio della memoria e della rappresentazione del 2 giugno, interrogandosi sulle scelte e le strategie editoriali adottate a seconda del contesto storico da questi attori del sistema delle comunicazioni di massa.

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