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di Tullia Catalan

Obiettivo della ricerca è di analizzare nell’arco del 1946, anno denso di avvenimenti per l’ebraismo italiano reduce dalle persecuzioni fasciste e dalla Shoah, le modalità attraverso le quali le donne e gli uomini ebrei vissero la svolta del referendum del 2 giugno e al contempo la riacquisizione dei pieni diritti di cittadinanza anche attraverso la partecipazione attiva alle elezioni amministrative e ai lavori della Costituente.

Un percorso che a nostro avviso va analizzato nella sua interezza, in quanto ci permette di cogliere i temi del dibattito interno alle comunità ebraiche impegnate nella ricostruzione; il ruolo di mediazione svolto dal Governo Militare Alleato fra comunità ebraiche e amministrazioni locali; i rapporti fra maggioranza e minoranza di fronte a svolte istituzionali così importanti per il futuro del paese.

La scelta della Repubblica fu un percorso scontato per gli ebrei italiani, traditi anche nel loro patriottismo da casa Savoia. Quindi il nostro focus sul 2 giugno sarà rivolto alla ricostruzione dell’opinione pubblica ebraica in merito a una nuova costruzione di una lealtà non più monarchica, ma repubblicana, vista anche nella centralità delle rivendicazioni presentate alla Costituente in merito all’uguaglianza dei culti. Questo segmento della ricerca avverrà attraverso l’analisi della stampa ebraica, di diari, memorie e carteggi di donne e uomini ebrei, prestando attenzione al ruolo delle donne ebree che in quel lungo 1946 ebbero la possibilità di rivendicare anche propri diritti.

Inoltre se possibile, si tenterà di analizzare delle interviste già raccolte (ad es. Shoah Foundation) alla ricerca di testimonianze sulla partecipazione alle amministrative e sul voto referendario del 1946.

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