Il progetto di ricerca triennale 2018-20 che si vuole proporre nel più ampio progetto relativo al 2 giugno, e che avrà una prima esplicazione nel seminario svolto presso le Università Guglielmo Marconi e Unicusano intitolato “2 giugno. Linguaggi della politica nel referendum istituzionale del 1946”, ha l’obiettivo di analizzare, in un’ottica di lungo periodo, da un lato la propaganda monarchica in occasione del referendum istituzionale e, dall’altro, l’eredità della monarchia nell’Italia repubblicana.
Per quanto riguarda il crocevia del referendum istituzionale, l’analisi cercherà di evidenziare sia l’organizzazione della propaganda monarchica attraverso la sua strutturazione partitica/associativa e il diretto intervento del Ministro della Real Casa, Falcone Lucifero, sia i temi e i contenuti della propaganda legittimista che ai temi più razionali relativi ai meriti della dinastia sabauda e al ruolo del liberalismo politico nel favorire il progresso del paese, quelli più sentimentali che si concentrarono sulle figure dei membri di Casa reale, attraverso una campagna iconografica e fotografica che mirava a creare un moto di affetto e di devozione verso la dinastia.
Questi aspetti non scomparirono certo con la propaganda per il referendum e costituiscono, infatti, dei refrain della pubblicistica monarchica nel corso dell’Italia repubblicana e, segnatamente, degli anni Cinquanta quando il movimento monarchico ebbe un ruolo politico a tratti di rilievo. L’analisi degli organi vicini al partito, come Italia Monarchia e Governo, abbinata a quelli ad ampia diffusione nazionale come Oggi restituiscono l’efficacia di un’operazione politico-culturale che tendeva a celebrare i fasti della monarchia e a preservarne un ricordo nostalgico e aulico, privo di un giudizio politico che, in qualche modo, la presentasse come corresponsabile della politica aggressiva portata avanti dal fascismo.
Un’analisi articolata e che sarà sviluppata a più livelli, con l’obiettivo di illustrare tutta la complessità della multiforme galassia monarchica delle sue aspirazioni, delle sue illusioni e dei suoi progetti politici che presero corpo nell’Italia degli anni Cinquanta dapprima con il Blocco delle Forze nazionali e poi con la Grande destra.
Lo studio si baserà sull’analisi delle fonti di archivio depositate presso l’Archivio Centrale dello Stato e su archivi privati, sulla bibliografia relativa a tale argomento e, in maniera particolare, sullo studio dei giornali legittimisti e di quelli d’area che animarono il campo monarchico a partire dal referendum e per tutti gli anni Cinquanta.